Recensioni

Acquarellista

RECENSIONE EVENTO BRESCIA CONDITA – luglio 2014

 

RECENSIONE MOSTRA PERSONALE – 2013

Eleganti e sfrontati. Armonici e aggressivi. Sono gli acquerelli di Alessandro Mosca, artista romano residente a Brescia da una decina d’anni. Le opere di Alessandro sono caratterizzate da una duplice essenza. La purezza dell’acquerello, tecnica dai colori tenui, leggeri e l’esigenza di esprimere sentimenti forti, quasi irruenti. Alessandro parte dalla scelta del soggetto. Spesso fuori dai canoni della tecnica dell’acquerello. Figure umane colte in momenti di intimità quasi insolente, identità celate da ardenti passioni. Il colore amplifica ulteriormente queste pulsioni. Diviene la voce dei soggetti rappresentati.

Le opere di Alessandro dimostrano la padronanza verso una tecnica estremamente difficile, che non lascia spazio alla mera improvvisazionema che ha bisogno di uno studio preventivo del soggetto, focalizzarlo nella mente per poi renderlo vivo attraverso il colore.

Acquarellista espressionista, così ama definirsi Alessandro. Una definizione decisamente calzante che rappresenta al meglio la personalità stessa dell’artista. Come la tecnica dell’acquerello Alessandro è un uomo dotato di una sensibilità garbata e nello stesso tempo capace di esprimere attraverso la sua arte un animo deciso e passionale. Una sfida aperta.

Una battaglia in cui l’arte è la reale vincitrice.

Chiara Beschi

(Il Salotto di TraMe)

ARTICOLO – CHIARIWEEK 27 OTTOBRE 2013

ARTICOLO – IN CITTA’ 14 OTTOBRE 2011

 

 

RECENSIONE MOSTRA TRASPARENZE – 2010

L’artista attraverso il disegno ricerca, sperimenta, coglie dal vero le forme nello spazio. Lo fa con un segno delicato, sottile e sicuro che gli consente di restituirci con piglio poetico i piccoli particolari del soggetto che ha di fronte.
E laddove il tratto non indugia nella descrizione, Alessandro interviene mediante il colore, che dotato di grande potere evocativo, arricchisce l’opera di significativi dettagli: la molle piega di un drappo, la luce obliqua che colpisce gli oggetti di una natura morta, l’espressione languida di un corpo femminile colto in un momento di naturalezza. Questi sono i soggetti prediletti dall’artista, che negli anni ha affinato la tecnica dell’acquerello sino ad impadronirsene completamente. Alessandro astrae le sue modelle da qualsiasi riferimento spazio temporale: i nudi femminili sono sinuose muse senza tempo, sono espressione di femminilità depurata da implicazioni erotiche, sono simboli di una bellezza archetipica ma anche, al tempo stesso, concreta, quotidiana perché quotidiani sono i gesti che l’artista restituisce ai nostri occhi. Le donne rappresentate non ci guardano, esistono nonostante il nostro sguardo. Sono lì con noi, ma non per noi.
Questa tensione fra realtà e altrove la si respira anche nel paesaggio: la tecnica impiegata da Alessandro consente di astrarre la realtà attraverso il colore; un colore per lo più liquido che, strato dopo strato, va a delineare scorci fantastici, talvolta fiabeschi. I colori si accostano armoniosamente, si esaltano in un sapiente gioco di velature.
Ma la sperimentazione costante porta l’artista ad uscire talvolta dai canoni tradizionali della tecnica: la natura presentata da Mosca è pervasa da tensioni materiche, tinte che trascendono i limiti stessi dell’acquerello. Trasparenze e tocchi di colore più decisi convivono in un crescendo emozionale per l’osservatore.
Alessandro Mosca trova un equilibrio gentile fra segno e colore, dipinge la realtà rendendola una personalissima visione di ciò che lo circonda. Pur rimanendo fedele al soggetto inventa un linguaggio cromatico che lo porta, e noi con lui, ad un’intima riflessione sul vero.

Silvia Sabbadini

RECENSIONE MOSTRA NAKED – 2003

Artista dallo sguardo attento alle linee sensuali del corpo femminile, Alessandro Mosca esegue disegni a sanguigna, carboncino e acquerelli dal tono languido e appassionato. La tecnica dei grandi “maestri del colore” accende la purezza dello spirito attraverso il quale, Alessandro Mosca, guarda ai suoi modelli: la mano sicura sfiora le forme sinuose del corpo femminile e priva la relazione erotica con l’oggetto-del-suo-sguardo, del fallimentare contatto con l’altro.

L’artista respira l’essenza dell’erotismo femminile e la traduce in forma, attraverso un tocco veloce, emotivo, leggero sostenendo la fragilità del sentire con la tecnica del disegno. La mediazione culturale dalla quale nasce la formazione artistica di Alessandro Mosca, storico dell’arte, libera l’artista dalla sudditanza alle nuove forme tecnologiche dell’arte, riportando l’osservatore a percorrere un viaggio a ritroso nel tempo lungo della storia della tecnica del disegno e dell’acquerello. L’artista affronta il tema del corpo femminile nel vuoto armonico dello spazio, in modo tale da creare molteplici e infinite prospettive al riguardante. L’occhio poi crea la sintesi tra le forme e tocchi di luce, tra il gesto e la stasi delle pose, durante il flusso continuo dei pensieri d’artista sull’armonia delle forme. Una pittura da assaporare attraverso la poesia dei sensi con il quale l’artista canta un inno alla natura femminile, sospesa nell’attimo in cui un sottile equilibrio di melodie cromatiche s’incontra nei pensieri della visione maschile, tesa a descrivere ancora l’oggetto storico della sua ispirazione creativa.

Paola D’Andrea

ARTICOLI MOSTRA 2003

ARTICOLO MOSTRA 2002

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